La Federazione Nazionale dei Medici ha formulato un interpello relativo alla corretta definizione dell’attività di “collaborazione”, nel processo di valutazione dei rischi e nell’individuazione ed attuazione delle misure di prevenzione e protezione, prevista dal Testo Unico Sicurezza a carico del medico competente.
La Commissione per gli Interpelli ha chiarito (con l’Interpello n.5/2014) che la collaborazione consiste in un approccio attivo del medico competente al processo di valutazione dei rischi. In particolare, il medico competente deve contribuire alla valutazione dei rischi non solo sulla base delle informazioni fornite dal datore di lavoro, ma anche tramite i dati acquisiti con la visita degli ambienti di lavoro e la sorveglianza sanitaria dei lavoratori, approfondendo in modo autonomo le problematiche ed i rischi specifici presenti nelle attività aziendali.
La Commissione evidenzia che al medico si chiede di mettere a disposizione le proprie competenze professionali in materia di igiene del lavoro e salute per contribuire, con rilievi e proposte, alla valutazione dei rischi.
Il medico, inoltre, deve anche occuparsi di collaborare:
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