E’ di questi giorni, la denuncia del New York Times, sull’operato di Philip Cooney, capo di gabinetto del Comitato presidenziale per la qualità dell’ambiente, nel governo Bush. Un economista senza alcuna esperienza scientifica, che in passato ha lavorato come lobbista per l’industria petrolifera.
Sotto il nuovo incarico, Cooney ha continuato a servire gli interessi dell’industria, correggendo e forzando i rapporti preparati dagli esperti sull’effetto serra e sulle sue cause. Modificò alcuni rapporti del 2002 e del 2003, già approvati dai responsabili scientifici, per difendere la posizione di Bush contro il protocollo di Kyoto. Ad esempio, nella bozza del documento dell’ottobre 2002 sul “Pianeta che cambia”, Cooney inserì di suo pugno una frase sui “dubbi significativi e di fondo” legati alle cause dell’effetto serra. Tra i documenti ne sono stati rinvenuti alcuni che provano l’attivo coinvolgimento della società petrolifera Exxon Mobil nella formulazione della politica anti Kyoto dell’Amministrazione Usa.
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