Al via il riutilizzo energetico dei rifiuti agricoli
15/11/2005

Al via il riutilizzo energetico dei rifiuti agricoli

E’ in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale il decreto interministeriale, a firma dei Ministeri delle attività produttive e dell’ambiente, che promuove il riutilizzo, il riciclo e la valorizzazione energetica di rifiuti, in particolare di origine agricola e a base di biomassa. Il decreto attua quanto previsto dal d.lgs. n. 387/2003 che, recependo la direttiva europea 2001/77/CE, disciplina l’impiego delle fonti energetiche rinnovabili. Il nuovo decreto prevede una lunga lista di scarti da ammettere all’utilizzo come fonte rinnovabile di energia. Le attività agricole potranno utilizzare come “carburante” i rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquicoltura, selvicoltura, caccia e pesca, trattamento e preparazione di alimenti. Tra questi: i rifiuti della silvicoltura a base di biomassa, gli scarti della preparazione e del trattamento di frutta, verdura, cereali, oli alimentari, cacao, caffè, tè e tabacco; le rimanenze di produzione di conserve alimentari, lievito ed estratto di lievito; i resti derivanti dai processi di preparazione e fermentazione di melassa. Ma saranno utilizzabili come fonte rinnovabile anche i rifiuti dell’industria dolciaria e della panificazione, quelli legati all’impiego di conservanti e i rifiuti della produzione di bevande alcoliche ed analcoliche. Il provvedimento stabilisce una gerarchia per il trattamento dei rifiuti in questione. I gestori degli impianti a energia rinnovabile che utilizzano i rifiuti agricoli saranno ammessi infatti al meccanismo dei certificati verdi. Dovranno, pertanto, presentare domanda al gestore della rete di trasmissione nazionale di energia e ricevere dallo stesso i titoli per la commercializzazione dell’energia prodotta. Ricordiamo che ogni certificato verde dura otto anni dalla data di entrata in esercizio commerciale degli impianti ed avrà un valore unitario pari a 50 MWh. Un volta pubblicato il provvedimento partiranno le consultazioni, ad opera dei ministeri interessati, tra le associazioni che effettuano la raccolta differenziata dei rifiuti, le imprese e i consorzi che operano nel riciclo degli stessi e i gestori degli impianti che utilizzano gli scarti a fini energetici. Terminato il censimento verranno siglati gli accordi quinquennali per l’individuazione e la gestione dei rifiuti a fini energetici. Da segnalare che accanto a tale decreto sono state, inoltre, emanate delle linee guida sul procedimento unico di autorizzazione, costruzione e messa in opera degli impianti a energia rinnovabile, che attendono il via libera definitivo della Conferenza unificata (stato-regioni-autonomie locali). Le linee guida stabiliscono i paletti che i nuovi impianti di produzione di energia rinnovabile dovranno rispettare per ridurre l’impatto sull’avifauna, sulla flora e sul territorio.

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