Emlio Ambasz, profeta della nuova architettura ecologica, ha dimostrato che le sue intuizioni hanno saputo anticipare i tempi. Edifici che non si vedono, scavati sotto terra, con prati e giardini al posto dei tetti. O ricoperti di cascate di piante alberi e fiori. I progetti di Ambasz sono esposti alla bella mostra “Costruire con la natura”, allestita alla Triennale a Milano.
L’architetto eccentrico ha studiato in America, alla Princeton University. Negli anni ’70 si segnala come curatore di due mostre di culto al MoMa di NewYork “: Italia, New Domestic Landscape” e “Luis Barragan”. La mostra, che allinea disegni, plastici e fotografie, sorvola sull’attività del designer e si concentra sul lavoro dell’architetto. In apertura vi è la Prefettura di Fukuoka, in Giappone, che rappresenta un po’ il suo manifesto programmatico. Un palazzo per uffici di cemento, vetro e acciaio, costruito a gradinate e ricoperto di verde fino a trasformalo in uno spettacolare incrocio tra una collina artificiale, una gigantesca installazione di land art e una rivisitazione delle scalinate barocche.
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